2005, l'anno della maturazione (4 gennaio 2005)
Inizia l'anno in cui verrà a maturazione la completa e definitiva
appartenenza del mondo della emigrazione alla comunità nazionale, con
l'acquisita consapevolezza del coinvolgimento in un evento storico, la
partecipazione alle elezioni legislative e, di conseguenza, alla vita
politica del nostro Paese.
E' pur vero che le operazioni di voto si svolgeranno nella primavera del
2006, ma è durante questo anno che le comunità nel mondo dovranno
organizzarsi, coagulare i loro sforzi per esprimere al loro interno i
rappresentanti più degni, più volonterosi, più entusiasti e perché no
più ambiziosi da eleggere nel Parlamento nazionale.
C'è da augurarsi che la scelta cada su persone da sempre nel mondo della
emigrazione, che hanno sudato, lavorato, guadagnato sul campo, nei Paesi
di accoglienza, la stima dei connazionali ed il rispetto dei locali e
non su burocrati inviati dalle segreterie dei partiti a costruirsi una
nicchia in cui edificare la propria fortuna politica speculando sui
bisogni e sulle attese dei compatrioti.
Si è voluto ricordare che il mondo della emigrazione è una componente
fondamentale della nostra politica estera e del "sistema Italia".
Ebbene, è giunto il momento di confermare che questo concetto, così
vero, è pienamente condiviso dal Governo e che si è deciso di passare
dalle enunciazioni alla realtà.
Nelle passate elezioni per la elezione dei Comites la percentuale dei
votanti è stata prossima al 30% degli aventi diritto. E' chiaramente un
risultato insufficiente ed insoddisfacente per qualsivoglia
rappresentanza politica che intenda essere legittimata.
I problemi che si propongono e che devono essere risolti nel corso
dell'anno sono, nell'ordine, la certezza di raggiungere tutti gli aventi
diritto al voto, la capacità di coinvolgerli ed informarli, la sicurezza
che sia espresso, sia pure per corrispondenza, un voto personale e
segreto.
Per affrontare il primo dei problemi indicati viene richiesta una
collaborazione stretta e sincera da parte di Consolati, Comites,
Associazioni perché ogni connazionale che ha il diritto di votare venga
raggiunto ed identificato, è necessario che i Consolati acquisiscano una
reale capacità di confrontarsi con le comunità, gli eletti, le
associazioni, divengano l'elemento centrale e portante di una catena di
relazioni senza cedere quote di potere e spazio ad altri organismi di
parte.
Per farlo servono entusiasmo e soprattutto risorse.
Professionalità e dedizione non fanno difetto al personale del Ministero
degli Esteri.
Sono le risorse a mancare in maniera drammatica, ma esse devono essere
assolutamente individuate e messe a disposizione dei Consolati per una
capillare ricerca dei connazionali aventi diritto di voto, in uno sforzo
gigantesco, con la necessaria ed indispensabile collaborazione di
Comites ed Associazioni, per effettuare una indagine di enormi
difficoltà, ma che deve essere sburocratizzata e resa efficace con
appropriate iniziative direttamente sul terreno.
Nulla deve essere trascurato, é richiesta iniziativa ed uno sforzo di
immaginazione.
Il Ministro degli Italiani nel Mondo non sarà parte in causa nella
organizzazione della ricerca, ma spina nel fianco, pungolo costante per
il collega Ministro degli Esteri affinché individui le risorse, metta a
punto l'organizzazione e realizzi l'obiettivo nell'ormai breve tempo
disponibile: mettere ogni concittadino residente all'estero nelle
condizioni di essere riconosciuto e identificato e quindi di esercitare
il diritto costituzionale di voto alle prossime elezioni legislative.
Una volta individuati i connazionali, e siamo al secondo problema, essi
dovranno essere coinvolti, informati, resi partecipi delle scelte che
saranno chiamati a compiere.
RAI International dovrà essere il veicolo per trasportare nelle comunità
le informazioni sul nostro Paese, sulle scelte che lo attendono, sulle
trasformazioni che ne hanno segnato lo sviluppo e lo strumento per
coinvolgerle in questo grande evento di maturazione democratica,
consentendo la possibilità di mettersi in mostra a candidati realmente
autoctoni, capaci cioè di portare nel Parlamento la voce delle singole
comunità e non solo quella delle segreterie dei partiti nazionali.
RAI International dovrà quindi essere dotata delle risorse
indispensabili a fornire una informazione puntuale, precisa ed
imparziale, che non utilizzi più soltanto scampoli e cascami delle
produzioni metropolitane, ma programmi mirati ad ogni singola comunità e
ad ogni singolo Paese, utilizzando, ove possibile, e valorizzando la
vasta rete di comunicatori italici recentemente riscoperti, capaci di
vedere e spiegare gli eventi italiani con l'occhio dei Paesi di
accoglienza.
Ed anche i canali nazionali, laddove sono ricevuti, dovranno esaminare
la possibilità di dedicare una fascia della loro informazione alle
comunità all'estero.
Non dovrebbe sfuggire a nessuno che sono in gioco quattro milioni di
voti, 18 Rappresentanti parlamentari.
Solo una intensa e penetrante azione di informazione e coinvolgimento,
una ricerca attenta ed approfondita sulle anagrafi consentirà un voto
convinto e partecipe, che a questo punto sarà, e siamo al terzo
problema, anche personale e segreto, non più soggetto a sospetto o
peggio a mercimonio.
Italiani nel Mondo, Ministero degli Esteri, Comunicazione, sono tutti
Ministeri affidati ad esponenti di un partito che, nel passato, ha fatto
della partecipazione alla vita nazionale delle comunità all'estero un
elemento portante della propria scelta politica.
Essi sono ora chiamati a trovare le risorse indispensabili affinché
questo coinvolgimento diventi realtà, a creare una task force che, in
stretto collegamento con Consolati, Comites, Associazioni, organi di
informazione, coordini e completi le operazioni di adeguamento delle
anagrafi e di individuazione reale dei connazionali, indichi i canali
più idonei per veicolare le informazioni, chiarisca le modalità per un
corretto esercizio del voto.
Il momento è giunto per confermare che l'interesse per le comunità
all'estero non era demagogia (come paventato da taluno) ma reale volontà
di coinvolgimento.