Avere le palle: riflessione (13 gennaio 2005)
Il direttore di NewsItaliaPress è recentemente intervenuto con fermezza
sulla necessità delle Agenzie di stampa per gli italiani all'estero di
allargare il bacino di utenza pubblicitario al fine di poter utilizzare
maggiori risorse, non legate soltanto all'utilizzo di finanziamenti
pubblici, lamenta lo scarso interesse delle figure istituzionali e dello
stesso CGIE e richiede al Presidente della FUSIE una più incisiva
iniziativa al fine di rendere più efficace e libera la divulgazione
della informazione.
L'attività del Presidente è condivisa dall'intero Consiglio direttivo
che ne coadiuva la difficile attività di mediazione e di
sensibilizzazione: anche in risposta alla sollecitazione rivolta in
questa circostanza ogni iniziativa che si riveli in grado di rendere più
efficace l'azione delle Agenzie sarà perseguita con fermezza e
determinazione, lavorando, ove possibile, di più e meglio.
Suscita preoccupazione invece il grido di allarme lanciato dal direttore
col significativo sottotitolo "Svegliamoci: noi non facciamo opinione".
Suggerisce infatti alcune domande che dovrebbero preoccupare, e non
poco, in vista del voto degli italiani all'estero: "chi fa opinione, chi
fa informazione, come coinvolgere i nostri connazionali all'estero".
Il palinsesto attuale di Rai International solleva ragionevoli dubbi
sulla capacità di penetrazione, dubbi che sembrano scuotere anche le
agenzie di stampa.
E allora?
Ci continua a frullare nell'orecchio un richiamo alle passate elezioni
per il rinnovo dei Comites, che ha visto una partecipazione al voto di
un misero 30% di aventi diritto.
In assenza di informazione non vi è coinvolgimento, senza coinvolgimento
non c'è partecipazione e dunque l'esercizio del voto rischia di essere
non un'occasione storica offerta alle comunità all'estero, ma un misero,
preannunciato e forse voluto flop.
Nessuno si preoccupa nel mondo politico? Contano davvero tanto poco i
nostri connazionali all'estero? C'è qualcosa che viene nascosto?
Qualcuno vorrà rispondere a queste domande in occasione della prossima
Assemblea Plenaria del CGIE prevista nella prima settimana di marzo?.
In assenza di risposta il CGIE ha in serbo qualche iniziativa?
Anche l'inerzia è una linea politica, ma non è certo la più favorevole
alle comunità italiane all'estero.
Il desiderio di acquisire maggiore libertà con risorse più legate a
finanziamenti pubblicitari che a quelli pubblici appare condivisibile,
ma non facile da soddisfare anche con l'autorevole intervento di figure
istituzionali nei confronti di imprenditori italiani all'estero.
L'idea potrebbe essere ripresa e sviluppata dal Consiglio direttivo
della FUSIE per darle una veste organica ed accettabile da parte della
Confederazione degli Imprenditori italiani nel Mondo.
Tuttavia non è da trascurare il fatto che il finanziamento pubblico
trova la sua giustificazione proprio nella circostanza che esso consente
di dare voce anche alle istanze minoritarie e ad assicurare la vita di
fonti di informazione che non sono legate a potentati di vario tipo.
NewsItaliapress è sempre apparsa puntuale ed informata, è intervenuta
con coraggio e rispetto della libertà di informazione e di cronaca su
temi sensibili, guardati talvolta con distacco o addirittura passati
sotto silenzio da altre fonti di informazione, come, ad esempio,
l'attività dei militari italiani non solo a protezione, ma anche a
sostegno delle popolazioni dei luoghi in cui operano o la difficile
difesa della propria italianità delle genti istriane in Croazia e
Slovenia.
Ogni possibile azione dovrà essere svolta perché non manchino le risorse
a mantenere saldamente in vita le agenzie che esercitano con coraggio e
in libertà il dovere ed il diritto di informazione e di cronaca: siamo
certi che la FUSIE saprà onorare questo impegno.