Lo strano caso del dottor Jekyll e mr. Hyde ovvero di mr. x e del
dottor Bucchino (21 gennaio 2005)
Lo stupore si accompagna alla meraviglia mentre lo sguardo corre attento
e pensieroso sull'articolo che annuncia (vedi Aise 14738 20.2 h.12.53)
la nascita a Toronto di un nuovo mensile di attualità, cultura,
politica, sì politica.
Il direttore della pubblicazione, fin dalle prime righe, non nasconde,
bontà sua, di non voler assumere il ruolo di chi "ha la pretesa di avere
in tasca la presunzione del tuttologo e le ricette magiche per cambiare
tutto e risolvere i problemi dei connazionali che risiedono in Canadà".
Mr. Bucchino reclama "dignità dell'attenzione" per le comunità
all'estero.
E chiede, in senso ironico, "cosa c'è di meno dignitoso della richiesta
di parità di trattamento con i residenti in Italia per questioni di
previdenza ed assistenza"?.
Ma concetti quali "impudenza, onestà intellettuale" sono noti o sono
vuote parole il cui significato deve essere cercato sul dizionario,
chiediamo invece noi, ricordando un episodio occorso recentemente e di
cui fu protagonista il Nostro.
Non Le si chiede Mr. Bucchino di andare molto indietro nel tempo, ma
soltanto all'ultima Assemblea plenaria del CGIE, tenutasi nella prima
settimana del mese di dicembre (meno di due mesi fa).
In quell'occasione veniva presentato un Ordine del giorno che si
proponeva di eliminare la discriminazione fra "cittadini italiani
residenti" e "non residenti" e di consentire l'assistenza sanitaria
senza limiti temporali agli italiani residenti all'estero che rientrano
temporaneamente in Italia, un problema cui sono particolarmente
sensibili i cittadini italiani residenti all'estero in Paesi le cui
strutture sono fatiscenti, ma che ha una valenza generale.
Per rinfrescare la memoria del Consigliere Bucchino questa era la
formulazione dell'Odg :
“ASSEMBLEA PLENARIA (Roma, 7-10 dicembre 2004)
ORDINE DEL GIORNO n. 5
Prestazione Sanitaria.
Ricordato che il diritto all'assistenza sanitaria per i cittadini
italiani, titolari di pensione corrisposta da Enti previdenziali
italiani, o aventi lo status di emigrato, residenti all'estero che
rientrano temporaneamente sul territorio nazionale e regolato dall' art.
19, legge 23.12.1978, n°833, Art. 2 Comma II, del Decreto Sanità-Tesoro
del 01.02.1996, è comunque limitato a prestazioni sanitarie urgenti per
un periodo massimo di novanta giorni continuativi nell'anno solare da
parte del Servizio Sanitario Nazionale;
Ricordato che la prestazione viene erogata dalla Unità Sanitaria Locale
territorialmente competente in base alla temporanea dimora
dell'assistito;
l'Assemblea plenaria del CGIE
chiede
un intervento normativo atto a superare la discriminazione fra
"cittadini residenti in Italia" e "cittadini residenti all'estero",
chiede
in subordine che la prestazione ora erogata e disciplinata venga estesa
a 12 mesi l'anno.
Roma, 10 dicembre 2004”.
Ricorda Mr. Bucchino chi prese la parola e tuonò dal palco contro
l'approvazione dell'Ordine del Giorno e, novello dottor Jekyll, dissociò
la parte malvagia di sé fino a farle prendere il sopravvento, rendendola
incapace di riconoscere quel bene che ora sta invocando, in termini
melodrammatici e demagogici?.
Non fu proprio Lei?
E non Le fu difficile ottenere l'assenso di quella gran parte dei suoi,
non tutti, che incapaci di ragionare col proprio cervello sono adusi a
portarlo all'ammasso, anche se non ebbero il coraggio di bocciare il
provvedimento, ma soltanto di far mancare il numero legale, che
miracolosamente ricomparve pochi secondi dopo per il successivo Ordine
del Giorno.
Abbia ora il coraggio di spiegare ai suoi connazionali in Canadà quale
impulso seguì per negare quella parità di trattamento che ora invoca con
un' impudenza che è pari soltanto all'arroganza, alla presunzione
elitaria di essere sempre nel giusto.
C'è da presumere che allora fosse il suo cervello a lavorare, mentre ora
ha ricevuto la velina della segreteria nazionale del partito che le
impone un cambio di direzione.
Siamo al vecchio Guareschi "Contrordine compagni" e Mr. Bucchino si
adegua.
Dalle sue parti, oltre a portare il cervello all'ammasso, è usuale
valutare la bontà dei provvedimenti sull'appartenenza politica dei
presentatori.
È davvero triste che taluni personaggi del CGIE perdano di vista il
fatto che i problemi non sono di sinistra o di destra: sono problemi e
basta, vanno avviati a soluzione e devono ricevere risposte.
Lo ricordi Mr. Bucchino, e rifletta: un'idea è buona se tale è valutata
dal suo cervello (è la materia grigia contenuta nella scatola cranica,
l'hanno tutti, l'avrà anche Lei), non se lo dice la segreteria del suo
partito.
Ed ancora una volta un invito: spieghi ai suoi lettori perché tuonò di
fatto a favore del mantenimento della discriminazione fra residenti e
non residenti nel settore dell'assistenza sanitaria.
Sarebbe un atto di onestà e di coraggio. (Deve cercare sul dizionario il
significato?).