Interventi

Realismo ed illusione: ci vogliamo organizzare? (14 febbraio 2005)

I resoconti del recente Congresso dei DS sono una evidente lezione di “realismo politico”.
L’obiettivo che si propone il partito è di una chiarezza lampante: vincere comunque e con chiunque le elezioni ed esercitare il potere.
La realizzazione di questa impresa richiede mobilitazione delle energie, coagulazione degli sforzi, intraprendenza e disinvoltura.
Sono lezioni che vanno seguite con attenzione, per gli insegnamenti che una consolidata scuola politica riesce sempre ad impartire agli altri concorrenti.
A latere dei lavori del Congresso i delegati dei DS provenienti dalle comunità all’estero sono stati ascoltati dal vertice del partito (e tra di essi si potevano notare quasi tutti i Vice-Segretari del CGIE) e non vi è dubbio che la circostanza abbia costituito un incentivo (se ce ne fosse bisogno) per la loro azione in vista delle prossime scadenze elettorali.
La capacità di mobilitazione della Sinistra in generale è un fatto noto, ma prenderne atto non aiuta se non si è capaci di organizzare una adeguata reazione per risvegliare l’interesse dell’insieme dei riformatori moderati, invogliarne la partecipazione con una informazione puntuale, chiara, scrupolosa, attenta, continua.
Vi è la possibilità che le segreterie dei Comites diventino degli uffici elettorali: limitarsi a protestare o accorgersene con ritardo è soltanto mancanza di realismo per chi conosca la intraprendenza e la disinvoltura con cui sa muoversi una certa parte politica.
Essa infatti è riuscita ad appropriarsi di tutte le conquiste di democrazia e libertà, dopo averle ferocemente combattute: era stalinista nel 48, contro la NATO nel 49, contro la CED nel 54, contro i patrioti ungheresi schiacciati dai carri armati sovietici nel 56, contro la CECA nel 58, contro la Comunità europea, contro lo SME, a favore dell’intervento bellico nella ex-Jugoslavia senza copertura internazionale (la NATO non dà copertura ai Governi, ma da essi la riceve – l’On. D’Alema dovrebbe saperlo) e senza autorizzazione parlamentare, almeno ambigui nelle vicende, anche dolorose, che hanno portato alla libertà del popolo iracheno.
Eppure la sinistra è riuscita a far dimenticare tutto, anzi ad impadronirsi di tutte le conquiste che il popolo italiano ha saputo guadagnarsi nonostante gli sforzi e le mobilitazioni messe in campo per impedirlo. Anche del voto degli italiani all’estero che non si sarebbe mai avuto senza la feroce ostinazione dell’On. Tremaglia.
E si badi bene, malgrado le apparenze, non vuole essere una critica quella che si è appena espresso, ma un evidente apprezzamento per la capacità di iniziativa, di penetrazione nell’opinione pubblica, di influenza sui mass-media e per la disinvoltura nella manipolazione dei fatti.
E’ necessario analizzare ed imparare, è necessario soprattutto organizzarsi ed agire. L’Ulivo, la Gad, il Centro-sinistra, l’Unione, comunque lo si chiami questo gruppo di potere, si è presentato unito alle elezioni per i Comites e mobilitando i propri militanti, grazie anche alla modesta partecipazione al voto, è riuscito ad ottenere la maggioranza nel CGIE.
È un vantaggio che si vuole continuare a lasciare al Centrosinistra?.
Ne sarà riconoscente e ringrazierà l’ingenuità degli avversari. Sono in gioco 18 seggi parlamentari: ci si è già rinunciato?
Ad una macchina di propaganda efficace che è ormai avviata a pieno ritmo è indispensabile contrapporre uno strumento analogo, unito, sicuro, flessibile, convincente.
È ora di abbandonare le divisioni ed i personalismi.
Alle prossime elezioni si assisterà alla contrapposizione di due poli: a sinistra lo hanno capito da anni, a destra si cerca il bandolo della matassa.
È l’ora dell’unità delle forze riformatrici moderate: analizzare le diverse situazioni, individuare gli obiettivi perseguibili, dare vita ad una organizzazione adeguata a realizzarli, sostituire i calcoli politici ed i personalismi con il cuore e l’entusiasmo, trovare i mezzi per mobilitare i riformatori moderati e motivarli, informare e dialogare, divulgare le realizzazioni compiute, confutare con serietà le argomentazioni degli avversari, prendere atto degli eventuali errori commessi ed essere convincenti nelle azioni di riparazione.
È necessario agire con rapidità.
Accumulare ulteriore ritardo a questo punto sarebbe colpevole, regalare la rappresentanza parlamentare degli italiani all’estero ad una Sinistra che non l’aveva mai voluta irresponsabile.

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