Le elezioni si avvicinano (7 ottobre 2005)
Più si avvicina l’evento elettorale che vedrà gli Italiani all’estero
votare per la prima volta per inviare loro Rappresentanti al Parlamento
nazionale e più cresce il nervosismo, la vis polemica, l’esibizionismo
di chi vede (o crede di vedere) la luce in fondo al tunnel,
rappresentata dall’agognato scranno nel nobile emiciclo.
Uno dei due schieramenti in cui per il momento sembra essere diviso il
mondo politico italiano sta dando l’impressione di muoversi con
dinamismo ed intraprendenza; i risultati di questo attivismo saranno
concretamente valutati nel momento in cui dall’enunciazione dei
principi, condivisibili da tutti, si passerà alla scelta dei candidati,
quando cioè ci si calerà nella realtà delle singole situazioni locali in
Circoscrizioni elettorali che comprendono Continenti.
L’altro schieramento è distratto, non esiste come movimento, solo
qualche singolo si adopra per rimanere a galla nel vuoto delle
iniziative organizzative.
Grande assente in questa vigilia dell’evento elettorale sembra poi
essere l’associazionismo.
L’impegno civile che ha animato nei decenni scorsi il mondo della
emigrazione sembra non aver colto la grande occasione offerta dalla
legge sul voto degli italiani all’estero, di contribuire a creare un
humus favorevole al coinvolgimento delle comunità nelle vicende
nazionali, al fine di consentire una partecipazione convinta e
consapevole alle scelte nelle prossime elezioni legislative.
Un’astensione media di partecipazione al voto del 70% non può non
suscitare allarme: ecco il compito, meglio dire la missione,
dell’associazionismo, interessare, scuotere le coscienze, informare,
portare tutti al voto o all’astensione consapevole, evitare che gli
eletti siano i rappresentanti di una minoranza di militanti.
L’Associazione Italiani all’estero (AIE), con le sue 28 sedi, ha inteso
contribuire a questo grande sforzo di coinvolgimento delle comunità
italiane, mostrandosi accorta ed attenta, nel rispetto degli usi, delle
leggi, delle tradizioni dei Paesi di accoglimento in cui svolge la sua
attività, ai problemi concreti dei concittadini, a quell’insieme di
piccoli e grandi inconvenienti cui si va incontro in Paesi dove non
trovano collocazione Patronati, Sindacati, organi di informazione, senza
sollecitare apprezzamento, plauso, riconoscimenti.
È una vocazione precisa quella sentita dall’Associazione di concentrarsi
sulle realtà sociali, culturali, umanitarie di un continente in agonia,
l’Africa nella sua complessità, intesa come un continente in sofferenza,
cui solo ora in un sussulto di responsabilità collettiva sembra essere
stato restituito un filo di speranza per la propria sopravvivenza.
Ovunque ha trovato possibilità di attivarsi per organizzare, realizzare
e portare a compimento attività di rilevante contenuto umanitario,
culturale e formativo, in accordo ed in collaborazione con Istituzioni
ed organizzazioni italiane e sovranazionali, essa ha sviluppato una
azione convinta e duratura che ha portato e continua a portare frutti a
beneficio di giovani appartenenti a Paesi quali l’Algeria, l’Eritrea, il
Marocco, la Costa d’Avorio, la Giordania, lo Yemen, l’Albania e non
solo.
L’Associazione ha concretamente operato e dato un contributo
significativo per la qualità degli interventi allo sviluppo in un
ambiente, l’Africa, ove tutto manca salvo la fame, la miseria, le
malattie e purtroppo troppo spesso la violenza e l’odio.
Il Ministro Tremaglia ha più volte sollecitato l’approvazione da parte
dei Paesi ricchi di un gigantesco piano Marshall a beneficio di quel
Continente, per sostenerne gli sforzi verso l’emancipazione dal bisogno.
L’AIE rivendica con forza la sua capacità di operare anche nel quadro
delle comunità italiane presenti nelle aree del continente africano, di
cui conosce a fondo problemi, difficoltà, situazioni locali e nel
contempo di svolgere un’attività di sostegno e di sprone nei confronti
delle popolazioni dei Paesi di accoglimento.
In tale contesto l’AIE intende suo dovere e missione dare un contributo
qualificante al prossimo impegno elettorale, mantenendo viva
l’attenzione e l’interesse dei connazionali presenti nella
Circoscrizione che ingloba il Continente africano nei confronti delle
problematiche che agitano ed animano il confronto politico.
È questa la ragione per cui si ritiene a disposizione per la candidatura
in campo moderato di un proprio esponente di vertice in relazione
all’apporto qualitativo delle esperienze maturate nell’ambito di
comunità italiane all’estero in situazioni difficili : operando
naturalmente in sintonia con le altre associazioni che si riconoscono
nella cosiddetta “area moderata”.
È ormai giunto il momento di scegliere, di scegliere bene, di scegliere
presto.