Siamo certi che solo i consolati meritino critiche? (4 aprile 2006)
In questi ultimi tempi si sta assistendo ad un crescendo di lamentele
e di critiche da parte di alcuni candidati alle elezioni verso l’operato
dei Consolati.
Quello che lascia in qualche modo stupiti è una sorta di capovolgimento
degli atteggiamenti.
Fino ai primi giorni dell’anno si è assistito ad una offensiva a tutto
campo da parte della sinistra, per il mancato aggiornamento delle liste
elettorali, che, in verità, era più spesso rivolta alle strutture
centrali che non a quelle periferiche del Ministero degli Affari Esteri.
Ora da quella parte è calato una sorta di silenzio, l’On. Danieli è
giunto a dire che la campagna elettorale si sta svolgendo, in linea di
massima, in maniera regolare.
Finalmente, sembrava di poter dire.
E invece è calata come una mannaia la critica di alcuni candidati del
centro destra, che non vedono nei Consolati che avversari e
simpatizzanti della controparte.
Si scopre che non tutti ricevono i bollettini di voto (allora era vero
che le liste non erano aggiornate…..), anche quando i tempi sono ancora
lontani dalle scadenze fissate dalla legge, che all’interno dei
Consolati si svolge propaganda elettorale palese o occulta, insomma si
scoprono dei nemici nei funzionari.
Si aspettava la perfezione e si apprende che essa non appartiene alla
natura umana; tuttavia sarebbe forse stata opportuna una maggiore
prudenza, prima di urlare “al ladro”.
I candidati di centro-destra, cui mi onoro di appartenere, dovrebbero
riflettere sul fatto che esistono responsabilità politiche e
responsabilità amministrative e gestionali.
Non si può ignorare che delle prime sono (o siamo) corresponsabili, per
le altre c’è tempo di riflettere al termine delle operazioni di voto.
In qualità di componente di Comites mi sono personalmente adoperato
perché l’aggiornamento delle liste fosse verificato e controllato dagli
interessati, ho sollecitato i pigri e i delusi, ho chiesto a tutti i
Comites che a me fanno riferimento di fare altrettanto.
A conclusione dell’evento, verrà anche il momento di valutare gli
inconvenienti verificati, accertare se vi siano responsabilità e di che
natura, individuare e proporre le misure, anche temporali con eventuale
modifica della normativa, affinché i prossimi episodi elettorali abbiano
i tempi necessari allo svolgimento di tutte le operazioni e si svolgano
con maggiore serenità.
Alcuni candidati del centro destra, poi, in relazione alla vicinanza
politica con Ministri e Sottosegretari hanno ritenuto di poter riversare
direttamente in seno a questi personaggi i loro piagnistei (ed è
sperabile che essi abbiano fatto la fine che meritano, nel cestino,
nella migliore delle ipotesi), senza alcun accenno autocritico, senza
alcuna prudenza, con una buona dose di irresponsabile leggerezza.
Chiunque si sia avvicinato in questi giorni agli uffici consolari sa con
quanta dedizione, con quanto sacrificio i funzionari e gli impiegati
abbiano cercato di risolvere i problemi, di ogni genere, che si sono
trovati ad affrontare, senza dimenticare che i Consolati non devono
assolvere la sola funzione elettorale.
È da un mese che l’apparato periferico del MAE, generalmente incompleto,
è sotto pressione.
Una parte di responsabilità politica esiste e ne andrà valutata
l’incidenza negli inconvenienti registrati: che siano i candidati vicino
al governo a sottolineare anche questa parte di responsabilità appare
irriverente e perlomeno irrituale.
Cerchiamo di non dimenticare il costante insegnamento di Mirko Tremaglia,
quale sprone a una vigile attenzione, critica quanto occorre ma sempre
nello spirito di collaborazione per il superamento in positivo delle
difficoltà.
Poiché anch’io non condivido gli atteggiamenti critici se non
accompagnati da un sereno esame degli eventi prima di pervenire a
conclusioni affrettate, consapevole dell’azione infaticabile e preziosa
del personale dei Consolati, desidero esprimergli la mia solidarietà e
gratitudine.