Commenti sul Bucchino-pensiero (3 maggio 2006)
Si è avuta nei giorni scorsi la rivelazione del Bucchino-pensiero,
neo deputato ds.
Non contento, lui medico, di essere stato lo sponsor ed il propulsore
del rigetto da parte del CGIE dell’ordine del giorno relativo
all’estensione dell’assistenza medica in Italia per i connazionali
residenti all’estero per tutta la durata della loro permanenza in
Madrepatria e non soltanto per 90 giorni, eliminando una odiosa
discriminazione fra italiani, ne ha ora inventato un’altra per
incrementare le disparità fra connazionali in Patria ed all’estero.
Il neo-deputato ds Bucchino propone che la formazione delle liste
elettorali dei cittadini all’estero avvenga attraverso l’istituzione di
un registro in cui gli elettori interessati al voto si iscrivano di
propria iniziativa, richiamandosi a procedure seguite per le elezioni in
Canadà e conclude, non si sa bene se per esprimere una promessa o una
minaccia:”Adesso
si apre una nuova legislatura: toccherà quindi a noi spingere nel modo
più deciso verso un ammodernamento delle procedure e, soprattutto, della
mentalità, con il fermo intento di superare anacronistiche resistenze,
dovunque queste possano annidarsi”.
Siamo lieti della volontà modernizzatrice espressa dal Nostro,
sicuramente portatore di una ventata di fresco entusiasmo nelle aule del
Parlamento, ma ritenevamo finora che anche la Sinistra condividesse la
strenua difesa dei diritti fondamentali dei cittadini: evidentemente
siamo rimasti soli.
Siamo anche soddisfatti della conoscenza che un neo-deputato dimostra
delle leggi di una grande Nazione quale il Canadà, ma riteniamo che, con
più modestia, lo stesso personaggio dovrebbe prima di tutto leggere la
Costituzione italiana che all’articolo 48 recita:
“Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la
maggiore età.
Il voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è
dovere civico.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di
voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A
tal fine è istituita una Circoscrizione estero per l’elezione delle
Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma
costituzionale e secondo criteri stabiliti dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile
o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità
morale indicati dalla legge.”
La norma é chiarissima, il problema è attuarla. E’ pur vero che la
sinistra ha nel suo DNA la capacità di modificare la Costituzione anche
con solo 4 voti di maggioranza, ma limitare, in toto o in parte, i
diritti costituzionali relativi al voto dei cittadini corrisponde in
pratica ad un colpo di Stato.
Ora che la gestione dell’AIRE ed il relativo aggiornamento dovranno
passare al governo di sinistra cresce la tentazione di aggirare il
problema, o meglio di nasconderlo, riconoscendo così le gravi difficoltà
che in passato si sono dovute affrontare.
Molto lavoro è stato fatto: la sinistra non ha fatto che esprimere
critiche. Continui l’impresa al punto in cui essa è stata lasciata e la
completi se era in buona fede, non fugga con artifici.
L’euforia per l’acquisito diritto di voto all’estero non deve far
dimenticare che un italiano all’estero non ha la stessa capacità
rappresentativa di un connazionale in Patria: 3.500.000 circa di
elettori all’estero esprimono ora 12 deputati e 6 senatori. Appare
opportuno adeguare e modificare, di comune accordo, questo sì, questa
evidente disparità.
La legge elettorale attualmente in vigore è stata duramente contestata
dall’attuale maggioranza: se essa sarà modificata il voto degli italiani
all’estero deve entrare nel computo del premio di maggioranza, se esso
sarà mantenuto.
On. Bucchino, invece di inventare strane e sospette soluzioni ad un
problema reale lavori per convincere i suoi colleghi ad estendere e
parificare i diritti degli italiani all’estero rimuovendo ogni residua
discriminazione.
Il voto per corrispondenza ha mostrato molti limiti: studi, On. Bucchino,
metodologie più efficaci e consone al rispetto del dettato
costituzionale di un voto “libero, personale e segreto”.
Viene però il dubbio che il Bucchino-pensiero nasconda una oscura trama:
nella Circoscrizione America settentrionale e centrale sono iscritti
circa 360.000 elettori, il 34% dei quali ha espresso il voto per una
somma complessiva di circa 122.000 votanti. 10332 di essi hanno concesso
il loro sostegno al neo deputato e cioè poco meno del 3% degli aventi
diritto e poco meno del 9% dei votanti, in definitiva moglie, figli,
parenti e sodali, amici, pazienti e vicini di casa.
Così, deve aver pensato il Nostro, se convinco i 10.332 votanti ad
iscriversi nel registro degli elettori mi assicuro il seggio a vita e
probabilmente lo trasmetto per diritto ereditario.
Una bella pensata, non c’è che dire, On. Bucchino.
Gli italiani all’estero sospettano di essere considerati cittadini di
serie B, mai avrebbero potuto pensare che un loro eletto volesse
addirittura retrocederli in serie C, togliendo, ope legis, un diritto
costituzionale fondamentale, quello del voto universale conquistato dopo
una cinquantennale battaglia.
Bell’esordio, On. Bucchino, per la difesa dei diritti dei connazionali
all’estero. Congratulazioni!
Glielo abbiamo già detto un anno fa, ma glielo ripetiamo: si vergogni!