Se l'on. Narducci confermerà le dimissioni... (24 ottobre 2006)
La prossima Assemblea del Consiglio Generale degli Italiani
all’estero, nei primi giorni del prossimo mese di dicembre, sarà anche
elettiva se verrà confermata, e ce ne rammarichiamo, l’intenzione a suo
tempo espressa dal Segretario generale on. Narducci di presentare le
dimissioni dall’incarico.
L’evento appare di non poca rilevanza per le comunità italiane
all’estero.
Esso è tuttavia accompagnato da un silenzio assordante, in particolare
dai componenti del Consiglio.
Sarebbe sembrato opportuno approfittare di questo lasso di tempo per
confrontare opinioni, valutare candidature, alla luce del sole, in
maniera democratica e palese.
Ed invece la stragrande maggioranza dei Consiglieri si è chiusa in un
silenzio corrucciato, timorosa di esporsi, prona e pronta a ricevere ed
eseguire ordini.
Davvero un triste spettacolo, anche perché sorge spontaneo chiedersi
quali privilegi si abbia timore di perdere visto che vi è reticenza ad
esprimere la propria opinione.
Noi non abbiamo interessi e godiamo quindi del grande privilegio della
libertà.
Qualche giorno fa era stato suggerito di esaminare la possibilità e la
opportunità di presentare, nell’ambito della maggioranza, la candidatura
di un’esponente qualificata della sparuta rappresentanza femminile
all’interno del Consiglio.
Vi era la speranza, anzi la segreta convinzione, che questa proposta
potesse suscitare l’interesse di un gruppo che da sempre lotta, e
giustamente, per portare all’attenzione ed approntare soluzioni per
problematiche specifiche e peculiari dell’altra metà del cielo.
Ma con tutta evidenza anche quel gruppo manca del coraggio e della
determinazione che viene attribuita al mondo femminile nei momenti di
lotta o forse l’occasione non viene ritenuta adeguata e meritevole di
coinvolgimento.
Vi è tuttavia un’altra riflessione che si vorrebbe sottoporre
all’attenzione dei Consiglieri, almeno di quelli che ancora vogliono o
sono capaci di valutare le diverse opportunità utilizzando
esclusivamente gli strumenti intellettuali che la natura e, per chi
crede, il buon Dio hanno messo a loro disposizione.
Il Segretario Generale del CGIE è sempre stato espressione dei
Consiglieri eletti in Europa, evidentemente una legittima scelta
politica, per la maggior vicinanza e militanza dell’elettorato europeo
nei confronti del mondo politico nazionale.
Ed è così che la più nota rappresentazione della proiezione degli
Italiani nel mondo, il CGIE appunto, viene guidato con una visione che
più italocentrica non potrebbe essere.
Dopo la elezione dei rappresentanti parlamentari da parte delle comunità
all’estero, in cui l’Europa ha fatto giustamente la parte del leone
grazie al numero dei connazionali presenti nella circoscrizione,
sembrerebbe corretto ed opportuno valorizzare nel CGIE la presenza
italiana in altre parti del mondo, eleggendo all’incarico di Segretario
Generale un Consigliere proveniente da uno degli altri quattro
continenti, ponendo adeguata attenzione alla candidatura di una
qualificata rappresentante del gruppo femminile.
Una opportunità su cui donne e uomini liberi potrebbero riflettere,
ragionare, discutere, una scelta coerente con quelle pari opportunità
che l’Europa celebra nel 2007.