Interventi

A proposito della assegnazione di contributi ad enti, organismi e associazioni (23 novembre 2006)

La recente lettura di una agenzia di stampa ha suscitato in noi un sentimento di imbarazzato stupore.
La notizia riportava il risultato di una distribuzione di sovvenzioni effettuata a pioggia dal Ministero degli Affari esteri a Patronati ed associazioni di emigrazione.
Essa era accompagnata da una notazione critica per l’assegnazione di fondi a favore di quegli organismi che svolgono, ad altro titolo, una meritoria azione di assistenza, ma dalla quale tuttavia ricavano cospicue risorse.
Non mancava anche un riferimento ad alcune Associazioni di emigrazione destinatarie di assegnazione di fondi, relativamente modesti, che non offrono certamente la copertura finanziaria per il gravoso impegno a favore dei connazionali all’estero, ma alleviano almeno lo sforzo richiesto ad esempio per alcune spese di funzionamento.
Da più di 30 anni l’Associazione degli Italiani all’estero (A.I.E.) con sede centrale a Firenze, sedi in più Regioni italiane e filiazioni in numerosi Paesi stranieri, svolge la propria azione di assistenza ed aiuto non solo a favore degli Italiani, spesso soli, anziani, indigenti, residenti in Paesi ove non sono presenti organizzazioni assimilabili ai Patronati, ma anche a favore di cittadini dei Paesi di accoglienza per alleviare situazioni di particolare gravità sanitaria.
L’attività dell’A.I.E. è sempre stata svolta sulla base di un volontariato attivo e convinto, coinvolgendo la partecipazione di organismi ed associazioni di carattere privato, sollecitando la generosità di professionisti disponibili a prestare, a titolo gratuito la propria opera a beneficio, in particolare, di minori afflitti da gravi malformazioni che talvolta ne mettevano a rischio la sopravvivenza.
L’A.I.E. è poi stata decisamente attiva nel campo della promozione formativa, nello specifico e sensibile settore agroalimentare, sviluppando una intensa collaborazione con l’Istituto Tecnico Agrario di Alanno/Cepagatti che ha accolto ed educato una settantina di studenti provenienti dai Paesi del Nord Africa e dell’Africa sub-sahariana, per un percorso quinquennale di studi nel settore agro-tecnico, ottenendo che ai migliori di loro fosse assegnata una borsa di studio per il conseguimento di un titolo universitario (filiera agronomia).
Ebbene tutta questa attività è stata sviluppata, come detto, su una esclusiva base di volontariato con risultati tutt’altro che trascurabili.
La nomina governativa a Consigliere del CGIE di un membro del direttivo dell’Associazione é sembrato coronare il processo di riconoscimento dell’azione svolta.
L’imbarazzato stupore è quindi dovuto all’esclusione dell’A.I.E. da quell’insieme di associazioni destinatarie di un’assegnazione di risorse che, per quanto modeste, ne avrebbero ulteriormente sottolineato l’inserimento nella grande famiglia degli Organismi che, con serietà e dedizione, promuovono una convinta azione a beneficio dei connazionali all’estero.
L’augurio è che questo appello possa aiutare ad una ulteriore equa riflessione.

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