Interventi

Strepitoso successo in Algeria del duo abruzzese Mammarella - Di Felice (6 febbraio 2007)

Due giovani abruzzesi, due musicisti, un flautista ed un pianista, sono stati in Algeria dal 29 gennaio al 3 febbraio per una tournée, Tizi Ouzou, Orano ed infine Algeri: ovunque uno strepitoso successo di critica e di pubblico.
Il duo costituito da Stefano Mammarella al flauto e Simone Di Felice al pianoforte, ha proposto un repertorio che spazia dal ‘700 al ‘900, includendo alcuni dei maggiori autori che più hanno caratterizzato la vasta letteratura musicale per questa formazione.
Dall’interessante trascrizione della Sonata “Arpeggione” di Schubert per violoncello e pianoforte, ai temi cantabili dell’ottocento italiano di Donizetti e Briccialdi, virtuoso per eccellenza del flautismo dell’epoca, per passare al lirismo e alla brillantezza della Fantasia sulla Carmen di Borne, e poi ancora alle sonorità cameristiche e alle dolci melodie del primo novecento francese di Poulenc e Gaubert, fino ad arrivare al novecento sovietico con l’espressività musicale e tecnica della Sonata di Prokofieff.
Così i giovani musicisti si sono cimentati nel passare da sonorità romantiche, più lontane dal nostro tempo ma di grande fascino e dalle tante possibilità interpretative, ad una scrittura più lirica ma anche tecnicamente più impegnativa del pieno ottocento e ad una gamma di possibilità espressive e tecniche che permette la musica del novecento, nella quale gli strumenti vengono portati alle loro estreme possibilità tecniche e sonore.
Bravi esecutori, senza dubbio, buona musica, senza dubbio, ma anche molto di più, quel di più che il pubblico ha subito captato, quel di più che è un mix di tante cose, passione vera per la musica, personalità, semplicità, voglia di esprimere e di conoscere. Due giovani che hanno portato molto di più che la loro musica, hanno portato la voglia sincera di conoscere un paese, una realtà diversa, e la gente di questo Paese l’ha sentito, l’ha capito, l’ha apprezzato ed ha loro tributato il successo che certo meritano, ma ha anche dato in cambio la loro simpatia. Noi che abitiamo qui, che conosciamo il Paese e la sua gente, abbiamo subito avvertito il fremito del pubblico, quel quid misterioso che lega le parti.
Interviste a giornali, radio, televisione, e poi le parole di commento al servizio del telegiornale, che si augurava un loro ritorno perché è anche con la musica e con giovani come questi che si creano i legami di pace tra la riva nord e quella sud del Mediterraneo.
Anche noi che siamo stati loro accanto in questa trasferta ci auguriamo che tornino, sono più che bravi musicisti, sono quella gioventù sana che in qualche momento di pessimismo si dice non esista più, sono stati una boccata di ossigeno assieme a buona musica, e poi... quella loro e-mail a distanza di soli due giorni: “Algeri già ci manca...”; anche Voi ci mancate e speriamo che il vostro successo cresca di giorno in giorno perché lo meritate.
A presto, giovani musicisti abruzzesi, con tutta la nostra simpatia.
Con un grande grazie all’Ambasciata d’Italia e all’Istituto Italiano di Cultura di Algeri che, con il sostegno del CIP – Comitato Interpaese del Rotary International, la Regione Abruzzo (con la sensibilità del Presidente della Consulta Emigrazione) e Società italiane presenti, hanno reso possibile tutto questo.

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