Interventi

Il Comites di Tunisi (7 marzo 2007)

Ed ecco il mio caro Amico Elia Finzi, del “Corriere di Tunisi” che, nel suo tradizionale spazio “I nostri problemi” torna ad occuparsi di me.
Di me e della chiusura del COMITES di Tunisi.
Nella verità devo dire una operazione condotta in perfetta solitudine dall’Amico Finzi e con estrema tenacia convinto, lo voglio credere, di ottenere il giusto risultato.
Altra era la strada da me chiaramente tracciata in corrispondenza privata ed in perfetta sintonia con la normativa in materia: sono certo che Elia Finzi bene ricorda e che dunque non occorra affidare alle Agenzie tale corrispondenza.
Altri hanno seguito i miei consigli ed hanno ancora il loro Comites.
Comprendo il dispiacere ma, Amico mio, non usarmi per coprire le tue lacune, guardiamo piuttosto avanti.
Mi dispiace per gli italiani di Tunisia, soprattutto ricordando gli Intercomites fatti anche con il Marocco e l’Etiopia, così utili nei reciproci scambi, così produttivi.
Guardiamo avanti, dunque: se hai bisogno ci sono e ci sarò sempre per te, per progetti costruttivi, tenendo presente che è per gli italiani che noi lavoriamo ed il nostro è un lavoro di volontariato, che anche se stanca la nostra testa fa tanto bene al nostro cuore, lasciando perdere le polemiche e lasciando il passato dietro le spalle.
Ti faccio tanti auguri per il tuo rinnovato giornale, caro Finzi, che sarà premiato dalla fedeltà dei tuoi affezionati lettori e troverà certo nuovi lettori che ti seguiranno nel tempo.

Torna alla pagina precedente